Per il 2023-2024 il riparto dei fondi del diritto allo studio è stato pubblicato in anticipo rispetto al passato. Per eliminare la figura degli idonei non assegnatari di borsa di studio diventano fondamentali il ruolo e gli investimenti delle regioni.
Tag: borse di studio
Scuola e università sono citate, con più o meno spazio dedicato, nei programmi di tutti i partiti candidati alle politiche. In una serie di articoli, analizziamo alcune delle proposte.
Scuola e università sono citate, con più o meno spazio dedicato, nei programmi di tutti i partiti candidati alle politiche. In una serie di articoli, analizziamo alcune delle proposte.
Tornano a crescere i finanziamenti per il diritto allo studio universitario. Ma per migliorare l’efficacia del sistema è necessario applicare i Lep in modo da ridurre le disuguaglianze di accesso nei territori. E il Pnrr può essere l’occasione giusta.
Il Pnrr coglie alcuni nodi centrali dell’istruzione universitaria. Ma gli interventi indicati per scioglierli non sono lineari. Perché possano dare risultati è importante prevedere un coordinamento stretto fra tutti i soggetti chiamati a realizzarli.
Nel Ddl sul bilancio 2017 allargare la “no tax area” e aumentare ed estendere le quattordicesime costa 850 milioni di euro. Servono a dare un poco più di ossigeno ai pensionati più poveri. A beneficiarne sono però anche le famiglie con redditi più alti. Per favorire l’uguaglianza di opportunità ci sono anche 155 milioni (a regime) per borse di studio e l’esenzione dalle tasse agli studenti universitari meno abbienti. Bene. Salvo che questi strumenti sono più efficaci nel far salire le iscrizioni che nella riduzione degli abbandoni – la vera piaga dell’università italiana.
Quali effetti immediati possiamo aspettarci dal risultato della sfida per la Casa bianca? Contrariamente a una centenaria tradizione, borse e mercati valutari brinderanno in caso di vittoria democratica e tremeranno se vincerà Trump, anomalo candidato no-global del partito repubblicano. Sconcertate sarebbero anche le delegazioni riunite in questi giorni a Marrakech per confrontarsi sull’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima (che per Trump è fumo negli occhi). Dopo un anno ci si aspettava dai governi una descrizione precisa degli impegni assunti e dei relativi investimenti. Non tutti lo hanno fatto.
Un esempio di come si può sperperare denaro pubblico viene dalla nuova linea ferroviaria Milano-Genova, detta “terzo valico”. È la solita storia: costi che lievitano, scarsa utilità del progetto, assenza di un’analisi indipendente costi-benefici. Ma, niente paura, le grandi opere tornano in auge.
Oggi come 90 anni fa il Nord-Est è squassato da fallimenti bancari. Stavolta due istituti veneti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, hanno bilanci in rosso perché gestiti male. Sullo sfondo di un sistema di potere locale pieno di malsane connivenze, si profila una fusione socialmente costosa.
I problemi dell’università italiana si risolvono solo delineando senza ipocrisie un mercato della formazione. Dove le tasse universitarie rappresentano la quota più significativa del bilancio degli atenei, ridimensionando il ruolo dei fondi pubblici. Per i meritevoli, sostanziose borse di studio.
Atenei tra tasse e qualità didattica
Di Marco Ventoruzzo
il 29/12/2015
in Commenti e repliche
Ringrazio per i commenti ricevuti, utili e interessanti, ad alcuni dei quali ho risposto specificamente. Vorrei tuttavia aggiungere un paio di precisazioni, stimolate dalle reazioni dei lettori.
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