La tempestiva ed efficace utilizzazione delle risorse del Recovery Fund è uno degli obiettivi del governo Draghi. Per ridurre la probabilità di ritardi occorre responsabilizzare direttamente i cittadini, attraverso procedure semplici e centralizzate.
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La crisi economica causata dalla pandemia ha avuto gli effetti più duri sui lavoratori immigrati. È cresciuta per loro la probabilità di perdere il lavoro ed è aumentato il divario occupazionale con gli italiani, soprattutto per le donne.
Due provvedimenti finiscono per cambiare il valore di Aspi proprio mentre Cassa depositi e prestiti si accinge a presentare l’offerta di acquisto. Ma gli aspetti giudiziari non dovrebbero influenzare il normale funzionamento di un mercato regolato.
La Commissione europea ha gestito i negoziati con le case farmaceutiche per la fornitura dei vaccini anti-Covid. I contratti conclusi derogano però dalle stesse norme europee sulla trasparenza. L’emergenza sanitaria non è una giustificazione.
C’è un errore di fondo nella bozza del Pnrr. L’Italia non deve diventare un mercato di consumo di soluzioni un po’ più digitali e un po’ meno inquinanti. Ma trasformarsi in una fabbrica di nuove tecnologie da adottare localmente ed esportare globalmente.
La Commissione ha presentato a dicembre una proposta che introduce un nuovo scenario di regolazione e politica concorrenziale per le piattaforme digitali, rafforzando la sinergia con l’antitrust. Le conseguenze potrebbero essere drastiche.
L’effettiva erogazione delle risorse del Recovery Plan europeo è condizionata al raggiungimento degli obiettivi legati agli interventi realizzati. Non è perciò il “pasto gratis” di cui si parla. Ma può essere una spinta a realizzare riforme cruciali.
La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per la proroga al 2033 delle concessioni balneari. Un’assegnazione per gara comporta però problemi specifici in questo campo. Ecco un meccanismo che ne risolverebbe molti.