Il 21 maggio la Grecia elegge il nuovo Parlamento. Il paese si è lentamente ripreso dall’austerity e ha ottenuto buoni risultati economici negli ultimi due anni. Ma le condizioni di vita dei greci non sembrano aver fatto grossi passi avanti.
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Alla vigilia di elezioni presidenziali decisamente incerte, in Turchia si discute parecchio della controversa politica di Erdogan. Tra mala-gestione delle emergenze e scelte economiche poco ortodosse, il paese si trova sull’orlo di una profonda crisi.
Se la disaffezione verso la partecipazione al voto è generale, per quanto riguarda le donne si registra una netta differenza tra Nord e Sud. La più alta astensione delle donne nel Meridione potrebbe essere legata a livelli di istruzione più bassi.
Salvo poche eccezioni, alle ultime elezioni i personaggi noti non sembrano essere stati in grado di attrarre un grande consenso, soprattutto quando sono stati paracadutati in collegi dove non risiedono. Per i partiti è un fatto su cui riflettere.
L’immigrazione può avere un effetto duraturo diretto sul panorama politico dei paesi europei? Alle elezioni politiche del paese di residenza, i figli di immigrati esprimono una preferenza più netta per partiti e politiche di sinistra rispetto ai nativi.
Buona parte del mondo politico si dice pronta a ridare ossigeno alle vecchie province. Sarebbero necessarie per colmare il vuoto istituzionale che si è creato dopo il loro depotenziamento dovuto alla riforma del 2015. Ma come eleggere i rappresentanti?
Il sistema maggioritario nelle elezioni politiche non ha centrato i due obiettivi che perseguiva: stabilità dei governi ed efficacia dell’attività del Parlamento. Il problema nasce dalla presenza di partiti in competizione dentro coalizioni di facciata.
Ora che i dati delle elezioni sono definitivi, si può provare a calcolare i risultati che ipotetiche alleanze tra partiti di Centrosinistra avrebbero potuto ottenere nei collegi uninominali. Solo in un caso la maggioranza in Senato sarebbe stata garantita.
Formare un governo in tempi brevi al giorno d’oggi in Italia è impossibile? In realtà, guardando al resto d’Europa e a quanto accaduto durante la Prima Repubblica, le differenze non sono sostanziali.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Giuseppe Conte: quanto è stato accurato durante l’ultimo dibattito a Porta a Porta?