Le stime tradizionali dell’impatto socio-economico di eventi come le Olimpiadi propongono una rappresentazione semplificata dell’economia. Una convergenza fra vari metodi potrebbe permettere un calcolo più aderente ai molti aspetti di una realtà complessa.
Il 28 luglio i venezuelani votano per eleggere il presidente. Gli undici anni di regime autoritario di Maduro hanno avuto gravi ripercussioni sull’economia del paese e sulla tutela dei diritti umani. Ma non è detto che sia arrivata l’ora del cambiamento.
I trasporti pubblici locali sono già materia devoluta alle regioni, anche se lo stato continua a finanziarli con sussidi e investimenti infrastrutturali. In un sistema così complesso, aumentare l’efficienza dei servizi è il presupposto di ogni riforma.
Joe Biden ha rinunciato a essere il candidato democratico alle elezioni presidenziali Usa di novembre. Molto probabilmente, la Convention democratica nominerà al suo posto Kamala Harris, che potrebbe così diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti. Intanto, in campagna elettorale l’attenzione degli americani potrà tornare a concentrarsi sulle proposte politiche dei due partiti, democratico e repubblicano. Le elezioni negli Stati Uniti sono una delle tante tornate elettorali che caratterizzano il 2024. Dopo le Europee, a sorpresa, si è aggiunta la Francia. Grazie alla strategia di Emmanuel Macron, che ha sfruttato il sistema elettorale uninominale a doppio turno, il Rassemblement National di Marine Le Pen non solo non ha ottenuto la maggioranza in Parlamento, ma è terzo per numero di deputati. Ora, il problema è fare un governo con un’Assemblea nazionale divisa. Con l’avvio della raccolta firme per il referendum abrogativo, si fa ancora più vivace il dibattito sulla legge sull’autonomia differenziata. Il rischio non è che diminuiscano le risorse destinate al Sud: la legge Calderoli non lo prevede. Il pericolo è la mancanza di criteri chiari per l’attribuzione di nuove materie alle regioni e l’affidare ogni decisione sulle risorse a una commissione paritetica composta dal governo e singola regione, senza alcun ruolo del Parlamento e senza alcun coordinamento.
Alla questione della più ampia autonomia regionale abbiamo dedicato un e-book dal titolo “La storia infinita dell’autonomia differenziata”. Attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, l’e-book ripercorre gli ultimi sette anni di storia dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica, per entrare invece nel merito di aspetti costituzionali, problemi, limiti, costi e possibili opportunità legati alla devoluzione di funzioni alle regioni.
“L’inflazione del nostro scontento” è il titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. La guerra in Ucraina e ancor prima i lockdown decisi durante la pandemia hanno infatti portato a incrementi di prezzi che non si vedevano da quarant’anni. Ne analizziamo gli effetti dirompenti e diversificati sull’economia e sulla vita quotidiana delle persone, in Italia e nel mondo. Nell’e-book ripercorriamo i vari momenti e i diversi aspetti della crescita dei prezzi, dagli effetti scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali. Vogliamo così offrire ai lettori un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
È in edicola e sul web il nuovo numero di eco su economia e criminalità. Le mafie da una parte e l’illegalità diffusa dall’altra distruggono reddito e lavoro e tolgono risorse allo sviluppo del paese: combatterle è dunque un buon investimento. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero mostra gli effetti sull’innovazione di relazioni troppo strette tra imprese e mondo della politica.
Lavoce non ospita pubblicità e i nostri contenuti sono aperti a tutti. Per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore possibile, abbiamo quindi bisogno del supporto dei lettori: sostienici con una donazione, anche piccola!
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Se credi nella libera informazione e nella competenza, dona e fai donare il 5 per mille dell’Irpef a lavoce in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Lo si può trovare alla categoria “sostegno enti del terzo settore” (art. 46, comma 1, lettera b). Grazie!
Molte cose sono state dette sul tema dell’autonomia differenziata e molte se ne diranno.
Negli ultimi sette anni lavoce.info è più volte intervenuta in materia, provando a fare chiarezza. Per capire i termini della questione è fondamentale sgombrare il campo dalla propaganda politica ed entrare nel merito della questione.
A tal fine, abbiamo preparato un ebook che ripercorre gli ultimi sette anni di storia dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni.
Puoi scaricarlo compilando il modulo a questo link.
Joe Biden si è ritirato dalla corsa presidenziale. La decisione arriva dopo il disastroso esito del dibattito con Trump. Le prossime settimane saranno cruciali per ridefinire la campagna elettorale e il destino del partito. Insieme al futuro degli Usa.
Con l’autonomia differenziata non diminuiranno le risorse per il Sud. Preoccupa invece la mancanza di criteri per l’attribuzione delle materie. E il fatto che in futuro a decidere sui finanziamenti sia una commissione paritetica tra governo e singola regione.
I parlamenti eletti con sistema proporzionale favoriscono il moltiplicarsi di partiti. Invece, in Francia l’uninominale a doppio turno ha permesso di evitare una maggioranza Rassemblement National. Ma ora far nascere un governo non sarà semplice.
Dal Terzo Plenum del Partito comunista cinese non sono arrivate soluzioni al problema centrale dell’economia cinese: la debolezza della domanda interna. In una situazione geopolitica internazionale sempre più tesa, insistere sulle esportazioni per garantire la crescita dell’economia comporta però il rafforzamento delle politiche protezionistiche dei paesi importatori. Riproposto ancora oggi, il concordato è una costante del sistema tributario italiano. Ripercorrere la storia di questo istituto porta sempre alla stessa domanda: perché mai un contribuente con poche probabilità di subire un controllo dovrebbe offrirsi spontaneamente di pagare di più? Nell’Africa sub-sahariana il settore agricolo può essere la base per contrastare povertà e denutrizione della popolazione. I piani dei governi dell’area per rafforzare la produzione agricola sono ambiziosi, servono ora finanziamenti e capacità organizzativa per realizzarli. Il risultato sul campo lo conosciamo: il campionato europeo di calcio è stato vinto dalla Spagna. L’analisi dei bilanci delle federazioni lo ribalta: in un confronto a tre, a ottenere i risultati migliori è quell’Inghilterra che ha perso due finali di fila. Mentre l’Italia conferma tutte le sue debolezze.
“Il ritorno dell’inflazione” è il titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. La guerra in Ucraina e ancor prima i lockdown decisi durante la pandemia hanno infatti portato a incrementi di prezzi che non si vedevano da quarant’anni. Ne analizziamo gli effetti dirompenti e diversificati sull’economia e sulla vita quotidiana delle persone, in Italia e nel mondo. Nell’e-book ripercorriamo i vari momenti e i diversi aspetti della crescita dei prezzi, dagli effetti scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali. Vogliamo così offrire ai lettori un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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La transizione cinese verso un nuovo modello di crescita è segnata dall’incoerenza tra obiettivi economici e fiscali. Il governo non affronta il problema centrale della debolezza della domanda interna, cosicché la crescita dipende ancora dall’export.