I contrasti tra governo italiano e i partner europei sulle politiche dell’asilo hanno una matrice sostanzialmente ideologica. L’obiettivo di tutti è rassicurare il proprio elettorato. Ma il risultato è una diminuzione degli impegni sull’accoglienza.
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Le spese effettivamente sostenute per l’attuazione del Pnrr sono inferiori alle previsioni. Ma mancano informazioni su quali siano le aree di intervento in difficoltà. Una maggiore trasparenza renderebbe più significativo il dibattito intorno al Piano.
L’immigrazione può avere un effetto duraturo diretto sul panorama politico dei paesi europei? Alle elezioni politiche del paese di residenza, i figli di immigrati esprimono una preferenza più netta per partiti e politiche di sinistra rispetto ai nativi.
Buona parte del mondo politico si dice pronta a ridare ossigeno alle vecchie province. Sarebbero necessarie per colmare il vuoto istituzionale che si è creato dopo il loro depotenziamento dovuto alla riforma del 2015. Ma come eleggere i rappresentanti?
Il confronto tra spesa storica e spesa standard per l’istruzione mostra che le regioni del Nord risultano penalizzate rispetto a quelle del Sud. Un passaggio di competenza sulla scuola non provocherebbe dunque danni economici alle altre zone del paese.
Dopo il fallimento del referendum costituzionale, le province sono rimaste nell’articolo 114 della Costituzione quali enti costitutivi della Repubblica. È il dato di fatto che anima le iniziative legislative mirate al loro ripristino in tutto il paese.
La prima Legge di bilancio del governo Meloni è stata largamente anticipata e per questo non “inattesa” ma al contempo costantemente “in attesa” di riforme strutturali che sono rimandate a un futuro non meglio specificato.
Il Ministro Calderoli ha presentato alle regioni la bozza di Ddl sull’attuazione dell’autonomia differenziata. È un primo passo necessario. Ma appare caratterizzato più da contenuti controversi che da una reale volontà di riformare il federalismo italiano.
Al suo primo Consiglio dei ministri, il Governo Meloni ha approvato il decreto legge n. 162, che introduce la nuova fattispecie penale su occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali. Ma i presupposti per l’urgenza non sembrano esserci.
Dopo due anni di controllo democratico del Congresso e della Casa Bianca, i Repubblicani torneranno a controllare perlomeno la Camera, con importanti conseguenze sulla qualità dell’attività legislativa.