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Reddito di cittadinanza tra mito e misura*

Il reddito di cittadinanza è stato molto criticato, spesso senza alcun riferimento a evidenze concrete. Ora un rapporto Inapp permette di tracciare un quadro più chiaro delle caratteristiche socioeconomiche delle famiglie che beneficiano della misura.

Sui contratti “pirata” chiudere un occhio non paga*

Non rispettare i minimi tabellari e non applicare le garanzie di un contratto collettivo “leader” consente qualche piccolo guadagno occupazionale. Ma erode progressivamente il sistema di contrattazione collettiva e peggiora la qualità del lavoro.

Dopo-pandemia: cosa resterà dello smart working*

Negli ultimi due anni, lo smart working è entrato prepotentemente delle nostre vite. Persisterà anche in futuro? Quali sono gli effetti su produttività e benessere dei lavoratori? Cosa possono fare le imprese? Alcune risposte in uno studio dell’Ocse.

La crisi va in crociera

L’industria delle crociere è fortemente polarizzata: quattro grandi gruppi gestiscono l’80 per cento del mercato. Il Covid-19 ha ridotto i ricavi, ma ha permesso l’ingresso di nuovi operatori. Sulla ripresa pesano le incognite della guerra in Ucraina.

Le dimissioni non sono trainate da Covid e lavoro da remoto

Anche in Italia si osserva un aumento del numero di dimissioni, con molte possibili spiegazioni: dimissioni del 2020 rimandate al 2021, paura di contrarre il Covid sul posto di lavoro, la possibilità di lavoro in remoto. I dati non sembrano però supportare queste ipotesi.

Programma Gol a rischio senza rivoluzione digitale

Il Programma Gol è un progetto ambizioso che dovrebbe coinvolgere oltre 3 milioni di persone. Il suo successo dipenderà dalla capacità di agire su tre piani: comunicazione, orientamento e formazione a distanza. Ma il personale ha le competenze adatte?

Per lavoratori e robot un futuro di convivenza

Le conseguenze dell’utilizzo dei robot sul mercato del lavoro si comprendono considerando la prospettiva aggregata, a livello d’impresa e a livello di lavoratore. Ne esce un quadro più ottimistico, dove però contano molto le competenze dei lavoratori.

L’impatto del licenziamento non è uguale per tutti*

Un recente studio mostra che perdere il lavoro ha conseguenze molto diverse tra Nord e Sud Europa e che le politiche attive del lavoro hanno il potenziale per mitigare almeno in parte questi divari.

Tanti “perché” per i divari di genere nel mondo del lavoro

Le donne sono in media più istruite, più brave negli studi e si laureano prima degli uomini. Ma un anno dopo la laurea, prima che arrivino i carichi familiari, i divari salariali e occupazionali sono già chiari. Sono tanti i condizionamenti da superare.

Il circolo vizioso che allontana le donne dal mercato del lavoro

Il divario salariale tra uomini e donne emerge già agli inizi della carriera e si ripercuote nelle fasi successive. Le ragioni possono essere varie. Ma la differenza di reddito spiega perché sono le donne ad abbandonare il lavoro quando arrivano i figli.

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