Le donne sono in media più istruite, più brave negli studi e si laureano prima degli uomini. Ma un anno dopo la laurea, prima che arrivino i carichi familiari, i divari salariali e occupazionali sono già chiari. Sono tanti i condizionamenti da superare.
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Il divario salariale tra uomini e donne emerge già agli inizi della carriera e si ripercuote nelle fasi successive. Le ragioni possono essere varie. Ma la differenza di reddito spiega perché sono le donne ad abbandonare il lavoro quando arrivano i figli.
Consentire alle persone di decidere con chi vogliono collaborare permette di migliorare i risultati, in azienda e altrove. Con gruppi di lavoro più equilibrati per genere, le donne lavorano con altre donne solo se desiderano davvero farlo.
Un accordo aziendale porta all’apertura di asili nido in ogni sito produttivo di Fincantieri. È un esempio di come buone relazioni sindacali possano sostenere le famiglie di chi lavora e indirettamente incentivare anche la crescita demografica.
Quali sono stati i costi dell’attività economica durante la pandemia? Al crescere del numero di lavoratori considerati “essenziali” aumenta il numero di contagi e decessi, seppure in modo diverso fra settori. L’importanza degli investimenti in sanità.
Molte società per azioni, quotate e non, prevedono la presenza in Cda di rappresentanti della minoranza degli azionisti, ma solo raramente è previsto uno spazio per i lavoratori, sul modello tedesco. È arrivato il momento di aprirsi a questa ipotesi?
Nella scorsa legislatura, era stata presentata una proposta, poi arenata, per allargare la partecipazione dei lavoratori all’azionariato dell’impresa. Cinque nuovi disegni di legge stanno provando a tornare sul tema. Le principali caratteristiche.
La proposta del Governo belga di consentire la ripartizione dell’orario normale in quattro giorni è solo una parte di un pacchetto di misure che riguarderanno anche le nuove forme di organizzazione, nelle quali il tempo di lavoro non ha più rilievo.
La pandemia ha modificato piani e prospettive degli italiani espatriati negli ultimi anni. Arrivano a 600 mila quelli che rientrerebbero in patria se ci fossero le condizioni giuste. Molti sono millennials laureati, emigrati per lavoro e non per scelta.