Le modifiche del governo al reddito di cittadinanza prevedono condizioni più stringenti per i beneficiari, in particolare se rifiutano una “offerta congrua” di lavoro. Ma ai disoccupati andrebbero offerti servizi, come quelli contenuti nel Programma Gol.
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Garanzia giovani e reddito di cittadinanza stentano a essere efficaci nel migliorare le prospettive occupazionali dei giovani in Italia. La Francia ha scelto un modello diverso dal nostro. Può essere d’esempio per ridisegnare le due misure.
Le moltissime persone che si sono dimesse dal lavoro negli ultimi mesi negli Stati Uniti sembrerebbero alla ricerca di impieghi con salari più alti e maggiore flessibilità. L’aumento del tasso di dimissioni in Italia potrebbe essere legato alle stesse ragioni.
L’aumento delle dimissioni è consistente, trasversale a settori e professioni e non appare episodico. È un segnale di riattivazione della mobilità nel mercato del lavoro. Rivela però tensioni quantitative e qualitative tra domanda e offerta di lavoro.
Il modello italiano di contrattazione centralizzata dei salari fatica ad adattarsi alle diverse esigenze di una popolazione di imprese alquanto eterogenea. Lo dimostrano due recenti studi empirici. Il salario minimo potrebbe dare maggiore flessibilità.
Quando le imprese hanno potere di mercato, riescono a pagare un salario inferiore al valore di quanto prodotto dai lavoratori. È un fenomeno diffuso specialmente al Sud e in alcuni settori. L’introduzione di un salario minimo aiuterebbe ad attenuarlo.
Ecco come in Germania, già cinquant’anni fa, il servizio pubblico per l’impiego affrontava e risolveva il problema delle persone difficilmente ricollocabili. Un modello di politiche attive del lavoro che l’Italia è ancora incapace di replicare.
I dati delle comunicazioni obbligatorie registrano anche in Italia un notevole aumento del numero di dimissioni nel secondo trimestre 2021. Sono gli strascichi della pandemia o segnali di un nuovo mercato del lavoro? È comunque un fenomeno da seguire.
La riallocazione dei lavoratori causata dal Covid-19 potrebbe non essere solo relativa al settore di lavoro, ma anche alla loro professione. Per capire se gli italiani stanno cambiando mestiere a causa della pandemia è utile guardare ai dati delle Comunicazioni Obbligatorie.