La crisi del sistema bancario americano sembra rientrata, e con essa il pericolo di contagio internazionale. Restano però tre debolezze delle banche regionali Usa, che possono ridurne la redditività e, in qualche caso, metterne a rischio la sopravvivenza.
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Anche in Italia i lavoratori dipendenti sono spesso soggetti a patti di non concorrenza. Il rischio è che si trasformino in un ostacolo alla mobilità del lavoro, già bassa nel nostro paese. Dovrebbe occuparsene l’Autorità garante della concorrenza.
Nel disegno di legge sull’autonomia differenziata manca uno schema di riferimento organico per il finanziamento delle funzioni aggiuntive. Da integrare con un sistema di perequazione appropriato per le materie già ora attribuite alle regioni.
La produttività ha un ruolo chiave per la crescita economica. Per questo diversi paesi hanno istituito comitati che si occupano della questione. L’Italia non l’ha fatto, ma dovrebbe rimediare, facendo tesoro del lavoro di analisi che possono garantire.
Accantonato il Superbonus, l’efficienza energetica degli edifici resta un obiettivo essenziale per la transizione ecologica. Per questo, va presa sul serio la direttiva approvata dal Parlamento europeo, con un piano selettivo su obiettivi e beneficiari.
Arrivato alla fase di attuazione, il Pnrr mostra i difetti di metodo che lo hanno contraddistinto fin dall’inizio. È mancata la consultazione dei territori. E non è stata costruita una visione condivisa degli obiettivi da raggiungere.
La metà delle risorse mondiali di litio si trova in un’area dell’altopiano andino tra Argentina, Bolivia e Cile. Ma i tre paesi producono solo un terzo dell’offerta. A ostacolare lo sviluppo dell’industria sono norme, tecnologie e problemi macroeconomici.
La riforma fiscale interviene sulla riscossione dei tributi, una problematica che si presta a facili strumentalizzazioni. L’obiettivo è rendere più semplice e trasparente il sistema. Prevista anche la cancellazione automatica dei crediti inesigibili.
Sono diverse le modifiche introdotte dal governo sul meccanismo di gestione del Pnrr. Rendono più compatta la catena decisionale e più omogenea la gestione di ambiti, deleghe e risorse. Solleva dubbi l’incertezza sui tempi di attuazione di alcune norme.
Imprescindibile per evitare un effetto domino a livello internazionale, l’intervento delle autorità svizzere su Credit Suisse si ispira a principi di stabilità e prevenzione, troppe volte disattesi. È stata però necessaria una forzatura legale.