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Categoria: Rubriche Pagina 1 di 258

Il Punto

Quando si alzano barriere commerciali reciproche tra grandi economie interconnesse non ci sono vincitori, ma solo perdenti. L’accordo sui dazi al 15 per cento tra Stati Uniti ed Unione europea sarà pure una vittoria politica di Donald Trump, ma non lo è certamente per l’economia e per i consumatori Usa. L’appena pubblicato Rapporto Inps è una ricca fonte di informazioni per comprendere il quadro del mercato del lavoro in Italia. Cresce il lavoro dipendente, anche quello a tempo determinato, con buone notizie da Sud, giovani e lavoratori extra-Ue. Quanto ai salari, bisogna distinguere tra retribuzioni lorde – significative ai fini del calcolo della pensione – e retribuzione effettive. Grazie agli interventi fiscali, queste ultime sembrano ormai vicine al recupero dell’inflazione, almeno per i redditi più bassi. La proposta di bilancio europeo per il 2028-2034 rischia di penalizzare la politica di coesione. Il nuovo approccio, più centralizzato, potrebbe non tener conto delle caratteristiche specifiche delle diverse aree, finendo così per accentuare le disuguaglianze territoriali, e con esse il distacco tra cittadini e istituzioni europee. Domani 30 luglio sarà online la seconda puntata de “Lavoce in mezz’ora”: alla vigilia di quello che per gli italiani è per eccellenza il mese delle vacanze, è dedicata al turismo. Risponde alle nostre domande Riccardo Trezzi.

Dopo “Le voci de lavoce”, ha preso il via un’altra delle novità introdotte per rendere sempre più fruibili i nostri contenuti: “Lavoce in mezz’ora”. Si tratta di un nuovo format di divulgazione de lavoce.info: Due volte al mese, in mezz’ora, discutiamo di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico con esperti del settore. Lo facciamo in modo più diretto e discorsivo, ma con il rigore d’analisi di sempre. La prima puntata de “Lavoce in mezz’ora” si occupa dell’argomento oggi al centro delle preoccupazioni: le conseguenze della deglobalizzazione. A rispondere alle domande è Italo Colantone.

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È in edicola e sul web il nuovo numero di eco: nella stagione delle vacanze e dei viaggi è dedicato alle problematiche dei trasporti. A partire dalla congestione, un fenomeno pervasivo che aumenta l’inquinamento e rallenta l’attività produttiva. Per affrontarlo le istituzioni pubbliche pensano alle grandi infrastrutture, mentre sarebbe di gran lunga più utile investire in manutenzione e trasporto pubblico locale. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese si occupa del numero – in sensibile crescita – delle interruzioni sulle linee ferroviarie con conseguenze sul traffico merci.

Il Punto

Unicredit ha ritirato l’offerta pubblica di scambio con BancoBpm. L’operazione è fallita per l’intervento del governo, che ha usato il golden power. In questo modo, però, quello che dovrebbe essere l’arbitro che detta le regole è entrato direttamente in gioco, commettendo per giunta qualche scorrettezza. Usa, Cina e Eurozona hanno approcci molto diversi al tema delle valute digitali, che riflettono strategie e priorità diverse. La Bce è soprattutto attenta a non destabilizzare il sistema bancario, Pechino vuole contrastare il dominio delle applicazioni di pagamento private, negli Stati Uniti il dollaro digitale potrebbe fare concorrenza pure alle criptovalute. L’età della pensione è legata alla aspettativa di vita, che tende ad allungarsi. La revisione biennale dei requisiti anagrafici è tuttavia un passaggio sempre accompagnato da richieste di eccezioni e sospensioni. Il prossimo round è nel 2027, quando l’aumento di tre mesi dell’età di accesso alla pensione creerà un certo numero di “esodati” e il governo si troverà davanti a un bivio: proteggere solo chi è prossimo all’uscita dal lavoro o garantire l’equità tra generazioni.

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Il rapporto annuale dell’Inps, appena presentato, è una fonte di informazioni molto ricca. Di particolare interesse il capitolo dedicato al sistema previdenziale: con una spesa che oggi supera i 350 miliardi di euro e una popolazione che invecchia, mantenere l’equilibrio dei conti è più che mai necessario. Si invoca spesso la semplificazione degli oneri amministrativi per le piccole aziende. Uno studio sulla riforma che permetteva alle microaziende di presentare il bilancio senza la “nota informativa”, cioè senza le notizie non finanziarie sulle strategie aziendali, non ha prodotto risparmi sui costi. Ha invece ridotto la trasparenza e con essa alcune opportunità di crescita delle imprese. All’Unione bancaria manca ancora un pilastro: un sistema europeo di tutela dei depositi. Il progetto si scontra con le titubanze degli stati membri, ma nella comunicazione sulla Savings and investments Union la Commissione ha ribadito il suo impegno in proposito. La vecchia proposta del 2015 andrebbe però ripensata dalle fondamenta: il rapporto Draghi offre suggerimenti ambiziosi.

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Di questi tempi, ogni giorno porta una novità su dazi, contromisure e guerra commerciale. Per orientarsi meglio in un tema decisamente complesso, c’è la prima puntata de “Lavoce in mezz’ora”: nella video-intervista, Italo Colantone, professore di politica economica all’Università Bocconi, risponde alle nostre domande su globalizzazione: deglobalizzazione, frammentazione e disaccoppiamento.  Il golden power esercitato dal governo italiano sull’operazione Unicredit-Banco Bpm non ha superato il vaglio di Tar del Lazio e Commissione europea. Se i giudici italiani sembrano comunque riconoscere una molto ampia discrezionalità dell’esecutivo nell’utilizzo dei poteri speciali, Bruxelles rileva che interferiscono con le competenze delle autorità di vigilanza. In definitiva, appaiono un ostacolo alla costruzione di un forte ed efficiente mercato unico dei capitali. La Commissione von der Leyen ha presentato la proposta di bilancio europeo 2028-2034. Due le novità principali. La prima riguarda la distribuzione delle risorse per agricoltura e coesione, che sarà gestita direttamente dai governi nazionali, escludendo regioni e Parlamento europeo. La seconda è il tentativo di rafforzare le entrate proprie della Ue. Nel lungo iter di approvazione non sono però da escludere ripensamenti e passi indietro. La fragilità economica è diventata una condizione ordinaria per molti lavoratori, anche con stipendi superiori alla media. In Italia si aggiunge poi la pressione fiscale, che colpisce soprattutto i dipendenti con reddito sopra i 35mila euro. È una situazione da affrontare prima che diventi malcontento.

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Lavorano e hanno un reddito, ma se capita un imprevisto rischiano di perdere tutto: sono gli appartenenti alla “Netless Class”, ovvero coloro che non hanno un capitale di beni e relazioni in grado di sostenerli nelle difficoltà. È una condizione sempre più diffusa e segna una nuova forma di disuguaglianza. Cercare di ricomporre la frattura significa attuare politiche che garantiscano a tutti l’accesso ai diritti fondamentali. La Commissione europea ha ritirato la proposta di direttiva “Green Claims”, che puntava ad arginare le pratiche di greenwashing da parte delle aziende europee. Si è scontrata con la complessità della struttura industriale, con la frammentazione degli strumenti normativi e con una minore sensibilità del Parlamento uscito dalle Europee del 2024 verso l’agenda verde. In molte città italiane la questione dello stadio di proprietà della locale squadra di calcio assomiglia sempre più alla storia infinita. Suscita allora interesse il caso di Como e del Como 1907: proprio a partire dalla ristrutturazione dell’impianto sportivo, si vuole fare del club un volano per l’economia dell’intero territorio lariano. La sfida è coniugare i legittimi obiettivi di profitto dei privati con l’attenzione allo sviluppo urbanistico e alla qualità della vita dei cittadini.

Dopo “Le voci de lavoce”, debutta questa settimana un’altra delle novità introdotte per rendere sempre più fruibili i nostri contenuti: “Lavoce in mezz’ora”. Si tratta di una rubrica di video-interviste, pubblicata sul nostro canale YouTube, che mira ad approfondire in modo più diretto e discorsivo, ma con lo stesso rigore d’analisi, i temi che affrontiamo ogni giorno su lavoce.info. La prima puntata di “Lavoce in mezz’ora” si occuperà di deglobalizzazione e frammentazione. A rispondere alle domande sarà Italo Colantone.

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Sono passati più di tre anni dall’invasione da parte della Russia, ma l’economia di Kiev ha mostrato una notevole capacità di tenuta in termini di crescita, controllo dell’inflazione e stabilità del tasso di cambio. Un risultato considerevole tenuto conto che dalla Ue e dall’Occidente in generale sono arrivati aiuti per valori modesti. Eppure, l’Europa avrebbe tutto l’interesse a sostenere l’Ucraina nel conflitto contro Mosca. L’offensiva dell’amministrazione Trump contro la global minimum tax ha dato i suoi frutti: all’ultimo vertice del G7 è stato raggiunto un accordo che esclude dalla sua applicazione le multinazionali con capogruppo negli Usa. L’intesa lascia aperti molti interrogativi e non esclude la possibilità di nuovi contenziosi. È stata salutata come un “passaggio storico”, peccato che la limitazione della responsabilità dei sindaci delle società di capitali non affronti la questione centrale: i limiti strutturali di un modello di governo societario ormai obsoleto. Un disegno di riforma organico avrebbe dovuto definire anche una cornice più trasparente per l’attività di lobbying.

“Le voci de lavoce” è una delle principali novità introdotte per rendere sempre più fruibili i contenuti de lavoce.info: alcuni degli articoli pubblicati sul sito si possono ora ascoltare, non solo leggere. “Le voci de lavoce” consiste in una serie di podcast, generati grazie all’intelligenza artificiale, in cui due voci chiare e professionali dialogano sul tema trattato negli articoli. In questo modo, i lettori possono seguirci anche mentre sono in movimento. Gli episodi si trovano nella pagina dell’articolo per cui è disponibile l’audio e sulle principali piattaforme audio.

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Nel 2023-2024 i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica sono stati significativamente più alti del dovuto. Lo scrive nero su bianco un rapporto di Arera, l’Autorità di settore. Certo, potrebbero esserci stati errori nelle stime, così come potrebbero esserci spiegazioni tecniche per quanto accaduto. Ma serve fare chiarezza. La capacità di innovare è oggi indispensabile per competere sui mercati internazionali. Uno studio basato su dati dei brevetti internazionali, ci dice che anche in questo campo in Italia ci sono forti divari territoriali: l’innovazione si fa soprattutto nelle imprese consolidate del Nord. Sulle tecnologie verdi, però, arrivano segnali positivi anche dal Mezzogiorno. Stati Uniti e Unione europea adottano approcci molto diversi verso il denaro digitale. Per rispondere ai pericoli innescati dalla strategia Usa fondata sulle criptovalute private, “dollarizzazione digitale” compresa, l’Ue dovrebbe guidare e coordinare i progetti internazionali per l’offerta di moneta digitale pubblica, facendo leva sull’euro digitale.

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Oggi lavoce.info compie ventitré anni, ha infatti debuttato il 4 luglio 2002. Abbiamo voluto festeggiare il “compleanno” del sito con alcune novità, pensate per ampliare e rendere sempre più fruibili i nostri contenuti, già a partire da una grafica dell’homepage più immediata e accattivante. Non cambia, invece, l’impegno per analisi sempre fondate sui fatti. Ha numeri ambiziosi il decreto flussi 2026-2028 appena approvato dal governo: circa 500mila lavoratori extracomunitari potranno entrare legalmente in Italia. La norma soffre però dei limiti strutturali di un meccanismo troppo complesso e ormai datato. Una riforma della legge sull’immigrazione è sempre più urgente. Non c’è solo il divario Nord-Sud, anche all’interno del Mezzogiorno ci sono differenze di sviluppo tra zona e zona. L’origine si può far risalire alle riforme amministrative napoleoniche, con un insegnamento per l’oggi: rafforzare l’autonomia territoriale può permettere di valorizzare il potenziale economico di quelle aree. Uno studio mostra che nella scelta della facoltà universitaria ragazze e ragazzi tendono spesso a seguire le orme dei genitori o dei fratelli maggiori. Il problema è che così si rischia di consolidare e perpetuare le attuali disuguaglianze economiche e sociali. L’analisi del voto nei referendum di giugno conferma il ruolo delle periferie delle grandi città nel decidere l’esito delle elezioni. Anche con quesiti che riguardavano il lavoro, è la scarsa partecipazione degli elettori meno abbienti che vivono nelle zone periferiche a non aver permesso il raggiungimento del quorum. Pochi giorni fa è scomparso Marco Onado, economista rigoroso e indipendente e redattore de lavoce.info. La ricchezza e vastità dei suoi interessi culturali e la “semplice profondità” del suo pensiero ci lasciano un grande insegnamento.

Tra le novità che abbiamo introdotto, “Le voci de lavoce” è una delle principali: alcuni degli articoli pubblicati sul sito si possono ora ascoltare, non solo leggere. “Le voci de lavoce” consiste in una serie di podcast, generati grazie all’intelligenza artificiale, in cui due voci chiare e professionali dialogano sul tema trattato negli articoli. In questo modo, i lettori possono seguirci anche mentre sono in movimento. Gli episodi si trovano nella pagina dell’articolo per cui è disponibile l’audio e sulle principali piattaforme audio.

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Nel momento della morte di Marco Onado tutta la redazione de lavoce.info si stringe intorno ai familiari dell’amico e redattore del sito.

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In un’economia mondiale basata sulle catene globali del valore, l’effetto dei dazi rischia di diventare strutturale. Con gli Stati Uniti che manterranno a lungo le politiche protezionistiche, la geografia dei flussi commerciali si riconfigurerà. Esautorate le organizzazioni multilaterali, con la fiducia nell’economia Usa che scende, l’influenza della Cina è destinata ad aumentare. Preoccupati per le minacce di Donald Trump di tirarsi fuori dall’Alleanza, i paesi Nato hanno concordato di portare al 5 per cento del Pil le spese per la difesa. Per l’Italia ci saranno da trovare finanziamenti strutturali per almeno un punto e mezzo di Pil in più all’anno. La rivoluzione digitale tende a cancellare la distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, mentre si fa strada una nuova forma, quella del “lavoro personale”. Per garantire a tutti i lavoratori tutele adeguate servono allora nuove normative e nuovi modelli contrattuali. I dati di Eurostat permettono di capire a che punto è la coesione fra territori all’interno dell’Unione europea dopo le crisi dei debiti sovrani e la pandemia. Gli stati che partivano da situazioni di svantaggio, soprattutto le regioni dell’Est Europa, hanno accelerato il passo, quelli che avevano raggiunto alti livelli di benessere lo hanno rallentato. Nel nostro paese è aumentato il numero delle aree in ritardo di sviluppo.

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