Negli Stati Uniti, martedì 5 novembre si sono tenute le elezioni presidenziali. Tra i temi principali affrontati in campagna elettorale ci sono stati l’andamento dell’economia e il costo della vita, la sicurezza e l’immigrazione. Esploriamo questi argomenti in dettaglio attraverso una serie di grafici.
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Una catastrofica alluvione ha devastato in questi giorni Valencia, in Spagna. Poco tempo prima, in Italia, era toccato all’Emilia Romagna, già colpita duramente nel 2023. Per eventi come questi non si può più parlare di calamità naturali. Si tratta invece di fenomeni determinati dal cambiamento climatico e destinati a ripetersi. È arrivato il momento di studiare e realizzare seri piani di adattamento. L’industria dell’auto ha una importanza strategica per lo sviluppo tecnologico, economico e sociale dell’Italia. Nella transizione verso la sostenibilità, va dunque preservata e sviluppata la nostra capacità di produzione e progettazione. Le risorse pubbliche, però, non vanno indirizzate alla salvaguardia dell’industria così com’è, quanto a realizzare una mobilità sostenibile, da coniugare con le istanze sociali ed economiche. Nella legge di bilancio per il 2025 non compare la promessa riduzione dell’Irpef per i redditi medio-alti, per mancanza di risorse. Per diminuire la tassazione sui redditi da lavoro dipendente, oggi particolarmente gravosa, senza peggiorare i conti dello stato, basterebbe rivedere le regole dell’imposta su successioni e donazioni, superando l’infondato pregiudizio della “doppia tassazione”. Spesso nel nostro paese i fondi di coesione europei destinati a investimenti pubblici, in particolare quelli per la doppia transizione verde e digitale, si trasformano in sussidi alle imprese. La scelta di concentrare le risorse sugli obiettivi più facili da realizzare è dovuta alla scarsa capacità di progettazione e spesa delle amministrazioni e alla poca qualità delle istituzioni. È dunque su queste che bisogna intervenire, accelerando il processo di miglioramento. Il “sistema bancario-ombra” –che include le criptovalute – è regolato in Europa dal 2003, a tutela dei risparmiatori. Ora però è apparso un codicillo che potrebbe aprire la strada a regole più permissive, che potrebbero danneggiare i piccoli investitori.
È in edicola e sul web il nuovo numero di eco dedicato all’analisi del successo dei populismi in varie parti del mondo, benché i partiti populisti, laddove sono al governo, abbiano causato gravi danni e sofferenze alla popolazione. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza la distanza tra l’età dei parlamentari di vari paesi e quella della popolazione che rappresentano: il distacco più alto si registra negli Stati Uniti.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:
Continuano a mantenere inalterata la loro attualità due e-book realizzati di recente da lavoce.info. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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Riserva qualche sorpresa la lettura della legge di bilancio. Il confronto con quanto scritto nel Documento programmatico di bilancio, che la anticipava, rivela che la manovra è più consistente del previsto: circa 34,5 miliardi invece di 28,3. Soprattutto, quelli che dovevano essere “interventi sulle entrate” si sono trasformati in gran parte in tagli di spesa. Dalla iniziale tassa sugli “extraprofitti” delle banche si è orapassati a un differimento di deduzioni fiscali. Lungo il percorso, per gli istituti bancari si è modificato il costo del provvedimento, che fra l’altro non pesa in maniera proporzionale su tutti. Mentre per le casse dello stato sembra essersi creata un po’ di confusione tra entrate di cassa ed entrate effettive. La costruzione di nuovi asili nido pubblici, in particolare nei territori più deboli, era uno dei fiori all’occhiello del Pnrr. Ora nel Piano strutturale di bilancio si fissa un obiettivo di copertura regionale del 15 per cento, molto più basso di quello nazionale del 33 per cento per i bambini tra zero e tre anni. Di fatto, le differenze territoriali nella dotazione di nidi potrebbero cristallizzarsi. E le amministrazioni locali potrebbero affidarsi a soluzioni di minor qualità per garantire il Lep sui servizi all’infanzia. Il 5 novembre – tra una settimana esatta – si svolgono negli Stati Uniti le elezioni presidenziali. In una nazione politicamente polarizzata, l’economia continua a essere un fattore cruciale per la scelta degli elettori. I programmi economici di Kamala Harris e Donald Trump disegnano due visioni diverse di America. Hanno però qualcosa in comune: l’indifferenza verso le conseguenze su deficit e debito pubblico delle loro promesse elettorali.
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I medici hanno proclamato uno sciopero nazionale ed è aspra la polemica tra maggioranza e opposizione sulle risorse che la manovra economica per il 2025 riserva alla sanità. Parlando solo di finanziamenti – e non di come i soldi vengono spesi – si oscura la questione centrale: l’organizzazione della sanità territoriale. Le nostre frontiere restano chiuse per i profughi, mentre l’Italia è più permissiva sull’ingresso di ucraini e lavoratori richiesti dal sistema produttivo. È in questa contraddizione che si inserisce l’accordo con l’Albania, che appare come una forzatura delle regole, alla ricerca di consenso. Il governo Meloni ha celebrato i risultati raggiunti nei suoi primi due anni di vita con un lungo documento pubblicato on line. Contiene molti dati, non sempre precisi o correttamente contestualizzati. Con il calo dell’inflazione e dei tassi di interesse, ci si aspettava una ripresa dei consumi delle famiglie europee, che invece non c’è stata. Probabilmente anche nei prossimi mesi i consumi saliranno lentamente, per effetto di politiche di bilancio restrittive, rallentamento del mercato del lavoro e conseguenze ritardate della stretta monetaria. Acquisire più esperienza educativa e socializzare con altre famiglie aumenta nei genitori di bambini in età prescolare la consapevolezza sul loro ruolo genitoriale. La valutazione di un programma rivolto a famiglie con figli piccoli dimostra l’efficacia e la persistenza nel tempo di iniziative di questo tipo. Il premio Nobel per l’Economia 2024 è stato assegnato a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson. L’originalità del loro contributo sta nell’aver portato politica e storia al centro dell’analisi economica, coniugando rigore e creatività metodologica.
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Qual è il quadro della situazione del governo societario e degli emittenti quotati in Italia? Ne danno conto i rapporti statistici annuali di Consob, Assonime e Comitato italiano per la corporate governance. Le novità nella regolazione sembrano riguardare essenzialmente il tema della “sostenibilità” delle imprese quotate: in larga parte nascono dai codici di autodisciplina del settore e hanno un carattere “preventivo”, che mira a ridurre le violazioni, più che a sanzionarle. Il caso Stellantis è un esempio delle trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel mondo del lavoro. Impegni green, nuove tecnologie e sfide demografiche richiedono di avviare subito un progetto di politiche attive di riqualificazione mirata dei lavoratori adulti più a rischio licenziamento, anticipando l’attuazione della direttiva Ue n. 2024/1760 sul tema. Finito il tempo delle grandi ideologie, spesso è lo stile di vita delle persone a dare un’idea della loro collocazione politica. Così persino la scelta di un menù al ristorante può fornire indicazioni sulle preferenze politiche, come mostra un’indagine. Se ne è accorto anche il marketing della politica, che potrebbe sfruttare questi stereotipi per indirizzare i messaggi delle campagne elettorali a target ben definiti di elettori. Circola la proposta di una tassa di scopo di cinque euro per ogni pacchetto di sigarette per finanziare il Servizio sanitario nazionale. È un’idea priva di logica economica: le imprese dovrebbero operare in perdita oppure aumentare il prezzo delle sigarette in modo così consistente che, per aggirare i rincari, potrebbe svilupparsi un mercato parallelo e illegale del tabacco.
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Il governo ha approvato il Documento programmatico di bilancio, che anticipa la manovra per il 2025. Confermati gli obiettivi programmatici sul deficit che dovrebbero permettere al nostro paese di uscire dalla procedura di infrazione già nel 2026. Ma è il solo elemento positivo, perché il Documento mantiene le consuete caratteristiche discutibili delle manovre fiscali italiane, soprattutto sul lato delle coperture. Tra le varie misure previste, la manovra per il 2025 porta da due a tre i mesi di congedo parentale retribuiti all’80 per cento dello stipendio. Gli aumenti di questa indennità dovrebbero favorire un maggior utilizzo dello strumento da parte dei padri. Dall’analisi dei dati finora disponibili emerge però che è cresciuto il numero delle madri che vi hanno fatto ricorso nel primo anno di vita del bambino, mentre la risposta dei papà rimane più incerta. Risorse strutturali per il bilancio dello stato potrebbero arrivare da un efficace recupero dell’evasione fiscale: al tema dedichiamo la rubrica “La parola ai grafici”. Nei primi dieci mesi di amministrazione Milei, l’Argentina ha ottenuto alcuni risultati incoraggianti, compreso un rallentamento dell’inflazione e una riduzione del rischio paese. Il rilancio dell’economia è però ancora lontano, mentre restano da affrontare i problemi strutturali e la grave crisi sociale del paese.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Pubblichiamo in questa occasione una serie di grafici che fa il punto della situazione su evasione fiscale ed economia sommersa in Italia, a partire dai dati della Relazione sull’economia non osservata e l’evasione fiscale e contributiva pubblicato dal ministero dell’Economia.
Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:
È in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.
Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva al 2024.
Il rapporto offre in primis una stima dettagliata delle dimensioni dell’evasione fiscale e contributiva in Italia. Se da un lato l’evasione, soprattutto quella dell’Iva, continua a ridursi, dall’altro i valori restano eccessivamente alti: 82,4 miliardi di euro evasi solo nel 2021. Anche la propensione all’evasione resta molto alta nonostante i miglioramenti degli ultimi cinque anni.
Il report si focalizza inoltre sull’economia non osservata. Questa viene misurata guardando a due componenti principali: il sommerso economico, che include tutte le attività volutamente nascoste alle autorità fiscali, e l’economia illegale, cioè le attività basate principalmente su beni e servizi illegali. La rilevazione di queste attività e la loro integrazione nei conti nazionali è infatti essenziale per garantire una rappresentazione esaustiva dei flussi economici, offrendo un quadro completo dell’economia italiana.
In questa serie presentiamo 6 grafici che analizzano l’impatto dell’evasione fiscale e contributiva, dell’economia non osservata e delle sue componenti sull’economia italiana, offrendo una visione dettagliata delle dinamiche.
Obbligatoria dal 2015 in tutte le scuole superiori, l’alternanza scuola-lavoro prevede esperienze di formazione pratica per gli studenti. Dovrebbe favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei neodiplomati, ma quando le opportunità di alternanza non sono interessanti ottiene un risultato diverso: l’aumento delle iscrizioni all’università. I risultati di un’indagine. Nei confronti dei social media si confrontano due posizioni estreme: la deresponsabilizzazione totale rispetto ai contenuti pubblicati, sulla base della presunta neutralità delle piattaforme e della tutela della privacy degli utenti, o la regolamentazione statale estesa. Bisogna invece trovare un compromesso tra esigenze legittime, ma in contrasto fra loro. Con una campagna mediatica senza precedenti, le banche degli Stati Uniti hanno convinto la Fed a ridurre drasticamente i requisiti patrimoniali previsti dalla revisione degli accordi di Basilea. Le nuove regole saranno invece applicate dagli istituti europei, con buona pace del principio di parità di condizioni.
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Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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Come stabilito dalle nuove regole europee, il Piano strutturale di bilancio ha una durata pluriennale, ma la dimensione effettiva della manovra di finanza pubblica continuerà a essere determinata anno per anno, con l’unico vincolo di rispettare il tetto massimo di spesa primaria netta. Nel testo, sono poi ben pochi i dettagli sulle riforme che dovrebbero giustificare il percorso di aggiustamento in sette anni e non nei normali quattro. Un “tesoretto” di entrate impreviste, che non viene destinato a ridurre il deficit, permette di realizzare un finanziamento in deficit della manovra triennale prevista dal Piano strutturale di bilancio, senza neanche passare dal Parlamento, come invece richiederebbero norme e prassi. Nelle imprese familiari tipiche della manifattura italiana, il desiderio di controllare gli altri, che a volte si riscontra negli imprenditori, si traduce in un accentramento delle decisioni. È un modello di gestione aziendale che non fa bene all’azienda perché riduce la sua capacità di innovare e competere, ma ha conseguenze anche sull’economia nel suo complesso.
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