MARTEDì 16 LUGLIO 2024

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C’è chi i nidi proprio non li vuole

Per assegnare ai comuni le risorse Pnrr destinate agli asili nido, il ministero ora individua direttamente quelli che hanno più necessità di potenziare il servizio. Diverse amministrazioni incluse nell’elenco hanno comunque rinunciato ai fondi.

Il Punto

I dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina imposti dall’Unione europea sono misure compensative, non protezionistiche, ammesse dall’Organizzazione mondiale del commercio. Per l’Europa sembra però arrivato il momento di decidere se è disposta a perdere la sicurezza della sua industria in nome del principio del libero commercio, che oggi è l’unica a rispettare. Nell’ultima riunione del Consiglio direttivo, la Bce ha ribadito l’intenzione di continuare ad agire in modo discrezionale, guardando di volta in volta ai dati economici e rinunciando a controllare le aspettative di inflazione. La scelta fa leva sulla credibilità accumulata da Francoforte negli anni passati, ma non è detto che in futuro possa bastare. È ancora lontana la parità di genere nel mondo del lavoro e anche le imprese hanno un ruolo. Come reagiscono quando le madri si dimettono alla nascita di un figlio? Una ricerca suggerisce che peggiora la qualità delle opportunità di lavoro offerte a tutte le donne, in un circolo vizioso che rafforza l’incentivo a uscire dal mercato del lavoro dopo la maternità. Proprio all’inverno demografico è dedicata in questa uscita la rubrica “La parola ai grafici”. In Italia alle elezioni europee ha votato meno del 50 per cento dei cittadini che ne avevano diritto. Come mostrano i dati di affluenza, la partecipazione è stata più alta negli stati Ue che hanno abbassato l’età di voto a 16 anni. Un suggerimento che potrebbe valere anche per il nostro paese.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. In questa occasione proponiamo otto grafici per approfondire diversi aspetti relativi alle tendenze del tasso di fecondità e alle caratteristiche dell’inverno demografico, un fenomeno che non riguarda solo il nostro paese.

“L’Europa oltre le elezioni” è il titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli su tematiche europee pubblicati di recente su lavoce.info. Affrontano temi come politiche energetiche e ambientali, immigrazione, Patto di stabilità, decisioni di politica monetaria, riforma del MES e molto altro. Una sezione introduttiva esplora le tendenze elettorali e le percezioni dei cittadini europei riguardo il futuro dell’Europa. Lo proponiamo ai lettori perché possano trovarvi informazioni utili per comprendere le problematiche che l’Unione dovrà affrontare nei prossimi anni.

È in edicola e sul web il terzo numero di eco, dedicato alla salute, alle difficoltà del sistema sanitario nazionale e alle disuguaglianze che originano da diverse condizioni di benessere, di accesso alle cure e ai servizi sanitari. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero mostra come a subire di più gli effetti del cambiamento climatico saranno i paesi che inquinano di meno.

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Europa al bivio sul commercio con la Cina

Sono dazi compensativi quelli imposti dall’Unione europea ai veicoli elettrici prodotti in Cina. Ma la speranza che Pechino possa diventare un partner commerciale stabile e affidabile è un’illusione che mette a rischio la sicurezza industriale dell’Europa.

Quella dipendenza dai dati scelta dalla Bce

È l’incertezza del quadro economico e geopolitico che ha spinto la Bce a optareper decisioni sui tassi di interesse prese di volta in volta, sulla base dei dati. Ma la completa rinuncia al controllo delle aspettative di inflazione suscita perplessità.

Otto grafici su fecondità e inverno demografico

Uno dei temi più frequentemente al centro del dibattito pubblico italiano è la crisi demografica e quali politiche possano favorire una inversione di tendenza. I dati Istat restituiscono un quadro in cui il tasso di fecondità dal 2010, complice la grande crisi finanziaria, è in costante calo. E non sono solo le donne di cittadinanza italiana ad avere meno bambini; negli ultimi anni, anche le donne straniere hanno famiglie meno numerose.
Anche gli altri grandi stati europei stanno da anni facendo i conti con un generalizzato calo delle nascite. In Italia però il livello di spesa pubblica destinata alla famiglia è particolarmente basso, pari all’1,4 per cento del Pil (al 2019), ben al di sotto della media Ocse.

Numerosi fattori intervengono nelle scelte riproduttive. La concezione del ruolo della donna nella società e il livello di emancipazione di cui gode si riflettono inevitabilmente sulla priorità attribuita alla maternità. Buoni indicatori del livello di emancipazione femminile possono essere il tasso di occupazione e il livello di istruzione delle donne. Le relazioni che intercorrono tra questi e il tasso di fecondità variano da paese a paese e sono oggetto di frequenti analisi economiche.

In questa serie proponiamo 8 grafici per approfondire diversi aspetti relativi alle tendenze del tasso di fecondità e alle caratteristiche del nostro inverno demografico.

Il circolo vizioso della maternità sul mercato del lavoro*

Il sussidio di disoccupazione per le madri che si dimettono preserva il loro reddito alla nascita di un figlio. Ma potrebbe ripercuotersi sulla qualità delle opportunità di lavoro delle donne, spingendole a uscire dal mercato del lavoro dopo la maternità.

Elezioni europee: anatomia dell’affluenza

Alle elezioni europee si è registrata la crescita della partecipazione nei paesi del Nord-Ovest e dell’Est e il crollo in quelli mediterranei. L’estensione del voto a 16 anni può essere, anche per l’Italia, un antidoto al crescente disinteresse.

Il Punto

La tragica morte di Satnam Singh a Latina ha riportato l’attenzione sui lavoratori stranieri impiegati in agricoltura. Il settore utilizza forme di lavoro “grigio”, più che totalmente in nero, per una popolazione di braccianti che restano spesso in condizioni di marginalità permanente. Quando però istituzioni e parti sociali fanno la loro parte, la situazione cambia e anche l’industria agricola garantisce tutele e contratti regolari. La centralizzazione delle procedure di appalto a livello locale, attraverso le unioni di comuni e la cooperazione intermunicipale, aiuta a rendere più efficiente la gestione dei contratti pubblici, specialmente nella fase esecutiva. Lo mostrano i risultati di uno studio: è un’indicazione che potrebbe applicarsi anche ai progetti Pnrr. Secondo una ricerca, trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia è particolarmente difficile per le giovani madri così come mantenere livelli occupazionali simili a quelli dei genitori. Con l’introduzione della Zes unica, la Zona economica speciale che riunisce le otto regioni meridionali, cambia il credito di imposta sugli investimenti in beni strumentali destinato a strutture produttive del Mezzogiorno. I nuovi criteri e le nuove modalità di accesso e fruizione potrebbero rendere la misura meno efficace della versione precedente.

“L’Europa oltre le elezioni” è il titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli su tematiche europee pubblicati di recente su lavoce.info. Affrontano temi come politiche energetiche e ambientali, immigrazione, Patto di stabilità, decisioni di politica monetaria, riforma del MES e molto altro. Una sezione introduttiva esplora le tendenze elettorali e le percezioni dei cittadini europei riguardo il futuro dell’Europa. Lo proponiamo ai lettori perché possano trovarvi informazioni utili per comprendere le problematiche che l’Unione dovrà affrontare nei prossimi anni.

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In agricoltura lo sfruttamento non è un destino

Chi lavora in agricoltura è molto spesso sottoposto a condizioni di sfruttamento, specie quando si tratta di immigrati. La tragica vicenda di Latina ne è un esempio emblematico. Ma anche in questo settore si possono garantire legalità e diritti dei lavoratori.

Appalti ben gestiti dalle unioni di comuni

La centralizzazione delle procedure di appalto a livello locale, attraverso le unioni di comuni, può essere una strategia per migliorare l’efficienza nella gestione dei contratti pubblici, soprattutto nella fase esecutiva dei progetti. Anche quelli del Pnrr.

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