Lavoce in mezz’ora è il nuovo format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora di chiacchierata, discutiamo di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico con esperti del settore. Con Raffaella Sadun indaghiamo le cause del nanismo d’impresa italiano.
Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Matteo Motterlini ci guida tra i temi che legano le scienze cognitive e il cambiamento climatico.
La risalita dell’inflazione ha riaperto la questione del fiscal drag, che agisce anche sugli aumenti di salario dei rinnovi contrattuali. Pur mosse da altri obiettivi, le riforme fiscali hanno aiutato i redditi più bassi. Ma serve una misura permanente.
Nel 2024 in Italia il numero di lavoratori con più di un lavoro è sceso per la prima volta sotto l’1 per cento. Tra le grandi economie è il valore più basso. L’identikit di chi ha più probabilità di svolgere lavori multipli riserva qualche sorpresa.
Poco meno di un terzo degli italiani ha sottoscritto una assicurazione sanitaria privata. Sono i più ricchi, i più istruiti, in genere vivono al Nord e hanno meno di 70 anni. È un segnale preoccupante per il futuro del sistema sanitario universalistico.
Il governo ha varato una complessa manovra che nel 2026 costerà alle banche svariati miliardi tra nuove tasse e anticipi di liquidità. Ma a preoccupare sono le distorsioni che così si producono tra minori accantonamenti e maggiori costi della raccolta.
Tra il 2019 e il 2025 l’inflazione totale registrata in Italia è stata del 20,6 per cento. Che cosa è successo al potere d’acquisto dei lavoratori? Un esercizio di simulazione […]
L’operazione “carrello tricolore” lanciata a fine 2023 dal governo non ha modificato l’andamento dei prezzi. Il tema si presta alla demagogia, ma il rallentamento della corsa dei rincari ci sarebbe stato comunque, per gli interventi di politica monetaria.
Un’immigrazione ben gestita e regolata può aiutare ad arginare il calo demografico. I lavoratori stranieri restano però confinati in lavori a bassa qualificazione. Se fossero più valorizzati, ci sarebbero vantaggi per Pil, consumi ed entrate statali.
In Italia la formazione non formale è sottovalutata. Andrebbe invece valorizzata perché in un periodo di grandi trasformazioni acquistano sempre più importanza le competenze delle persone, indipendentemente da dove o come siano state acquisite.
L’analisi dei dati Inps sulle domande per l’Assegno unico universale rivela profonde disuguaglianze geografiche e socioeconomiche nella diffusione della disabilità infantile in Italia, con un intreccio complesso di fattori familiari e territoriali.
I dati del 2024 mostrano che la povertà in Italia resta stabile, benché su livelli ancora elevati. Negli ultimi dieci anni la situazione è peggiorata soprattutto per le famiglie del Nord, per quelle più numerose e per quelle composte da cittadini stranieri.
Alterare criteri e pesi dell’Isee per garantire un beneficio specifico a una categoria di persone espone al rischio di risultati arbitrari e iniqui. Per questo va respinta l’ipotesi di escludere dal calcolo il valore della prima casa fino a 100mila euro.
Il cambiamento tecnologico percorre tutta la storia dell’umanità. Ma solo dalla rivoluzione industriale in poi l’innovazione si accompagna alla crescita economica. Mokyr, Aghion e Howitt, i premi Nobel dell’Economia 2025, ci hanno spiegato perché.
Nel quadro delle nuove regole europee gli impegni presi dagli stati si distribuiscono su più anni. Dunque, le manovre da attuare con le leggi di bilancio annuali hanno margini di azione ridotti. Ma quella del nostro governo è particolarmente asfittica.
La definizione dei livelli adeguati di servizio nel trasporto pubblico locale è una buona notizia per l’attuazione della riforma del 2023 e per quella del federalismo fiscale regionale in ambito Pnrr. Resta la modesta portata perequativa del modello.
Il governo continua a ripetere che la pressione fiscale è salita nel 2024 perché è aumentata l’occupazione. Come già chiarito su lavoce.info, la spiegazione va cercata altrove ed è molto meno positiva: è legata a un sistema fiscale mal disegnato.
Secondo la teoria dello sciovinismo del welfare, si pagano meno volentieri le tasse se i benefici vanno agli immigrati. Due esperimenti tra Italia, Danimarca e Regno Unito smentiscono l’ipotesi: l’adempimento fiscale resta stabile, chiunque se ne avvantaggi.
Per ridurre la disoccupazione di lunga durata di persone con scarse possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro, la Francia ha avviato una sperimentazione, che ha dato buoni risultati per chi vi partecipa. I costi e i benefici per lo stato.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: i titoli di stato italiani sono davvero diventati più sicuri dei titoli di stato tedeschi?
Per spiegare i vantaggi dell’autonomia differenziata sulla sanità, il presidente di Regione Lombardia cade sull’esempio sbagliato: una vaccinazione per neonati che le regioni non potrebbero somministrare perché non inserita nei Lea. In realtà già la fanno.