Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Leonardo Melosi ci guida nel rapporto tra politica monetaria e fiscale, illustrando la teoria che lo sostiene e fornendo alcuni esempi pratici.
Lavoce in mezz’ora è il nuovo format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora di chiacchierata, discutiamo di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico con esperti del settore. Con Donato Masciandaro parliamo del legame tra le monete digitali e la criminalità.
La legge di bilancio sposta il focus dai Lep descrittivi a quelli quantitativi e utilizza il fabbisogno standard come strumento per garantire uniformità e sostenibilità. Un passo avanti verso un federalismo fiscale capace di coniugare equità e autonomia.
La proposta di riforma costituzionale sul premierato vuole rafforzare la figura del presidente del Consiglio: sarebbe eletto direttamente e avrebbe il potere di sciogliere il parlamento. Potrebbe però aumentare anche il ricorso a elezioni anticipate.
I fondi pensione hanno un ruolo fondamentale nella strategia di crescita della Comunità europea e sono un motore nello sviluppo del mercato unico dei capitali. Per spingere i lavoratori ad aderirvi arriva il principio della sottoscrizione automatica.
I rapporti pubblicati in occasione della Cop30 indicano un calo della proiezione di crescita della temperatura, ma l’obiettivo di +1,5°C appare lontano. Le azioni per ridurre le emissioni rallentano e andrebbero favoriti accordi tra i principali emettitori.
Il disegno di legge di bilancio 2026 fa un passo avanti sui Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, cardine del federalismo fiscale. Li definisce non solo sul piano normativo, ma […]
A gennaio 2026 le pensioni saranno perequate in base all’inflazione del 2025, che un apposito decreto emanato il 28 novembre quantifica in 1,4 punti percentuali. Ancora una volta è ignorato il diverso meccanismo richiesto dal sistema contributivo.
Se lo stato vuole svolgere il ruolo di attore economico deve farlo investendo risorse proprie, non pilotando attori privati, come invece è accaduto nell’operazione Mps-Mediobanca. Anche in Europa c’è un uso discrezionale delle regole sugli aiuti di stato.
Per limitare la povertà educativa, è necessario rafforzare e rinnovare le politiche di diritto allo studio. Sembrano dare buoni risultati i programmi che incentivano il risparmio familiare. Lo dimostra una sperimentazione in quattro regioni italiane.
La vicenda UniCredit-Banco Bpm mette in evidenza un pericoloso intreccio di competenze. Solo attraverso semplificazione delle regole interne e convergenza con quelle europee, il sistema potrà conservare la stabilità finanziaria senza rinunciare al mercato.
La Commissione europea si appresta a rivedere le linee guida sulle concentrazioni, con l’obiettivo di aumentare la competitività delle sue industrie. Nel farlo dovrebbe concentrarsi su tre concetti chiave: produttività, innovazione e resilienza.
La riforma del bonus cultura riapre il tema di quali destinatari si vogliono raggiungere. Una misura precedente ha beneficiato soprattutto chi ha un background socio-economico meno favorevole. Proprio coloro che ora rischiano di rimanere esclusi.
Misurare l’effetto dell’aggiustamento previsto dalla manovra di bilancio sull’imposta effettiva dei diversi contribuenti è complesso, per la somma degli interventi degli ultimi anni. Il calcolo per un lavoratore dipendente, un pensionato e un autonomo.
L’Irpef ha una struttura frammentaria, che si accentua con le “soglie” previste dalle addizionali comunali e regionali. Non solo si creano situazioni paradossali, il contribuente è anche spinto a mantenere il reddito al di sotto di quel limite.
Da qui al 2050 crescerà di molto il numero dei pannelli fotovoltaici giunti a fine vita. Ed è probabile che i contributi accantonati col sistema attuale non siano sufficienti a ripagare i costi di smaltimento. Serve un nuovo modello di finanziamento.
Bruxelles definisce il quadro regolatorio più avanzato al mondo per l’IA, ma le industrie dell’Unione rischiano di rimanere indietro. Alla competitività servono investimenti in capitale umano, reti digitali, apertura ai mercati e condivisione dei dati.
L’aumento dei fondi nazionali per le politiche sociali ha portato in alcune aree alla riduzione del contributo dei comuni. Mancano incentivi al co-finanziamento, anche per un sistema di calcolo dei fabbisogni basato solo su spesa e numero di utenti.
Attivismo dei governi, regolamentazione rigida, tasse di impronta populista, le banche europee, soprattutto quelle italiane, potrebbero avere la tentazione di spostare altrove le attività. Anche perché Usa e Regno Unito vanno verso la deregolamentazione.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: i titoli di stato italiani sono davvero diventati più sicuri dei titoli di stato tedeschi?
Per spiegare i vantaggi dell’autonomia differenziata sulla sanità, il presidente di Regione Lombardia cade sull’esempio sbagliato: una vaccinazione per neonati che le regioni non potrebbero somministrare perché non inserita nei Lea. In realtà già la fanno.