Lavoce in mezz’ora è il nuovo format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora di chiacchierata, discutiamo di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico con esperti del settore. Con Roberto Perotti parliamo della nuova legge di bilancio.
Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Matteo Motterlini ci guida tra i temi che legano le scienze cognitive e il cambiamento climatico.
Il governo chiederà un referendum confermativo sulla riforma della giustizia, così come le opposizioni, che invece vogliono eliminarla. Ma come funziona la consultazione? E quante altre volte il Parlamento ha cambiato norme costituzionali sul tema?
Nel tentativo di guadagnare consenso politico, il nuovo sistema di continuità territoriale definito per la Sardegna impone un modello rigidamente pianificato che finisce per impedire lo sviluppo dell’isola. E grava sui contribuenti, sardi e non sardi.
Arrivata nel nostro paese un decennio fa, Netflix ha via via conquistato nuove fasce di pubblico, finché la pandemia non l’ha resa quasi “indispensabile”. Ecco cosa se ne scriveva su lavoce.info nei giorni in cui iniziava il suo “viaggio in Italia”.
Il piano Milei ha permesso di domare l’inflazione attraverso misure drastiche, che per il momento non hanno fatto perdere consensi al presidente. Mentre si riaffacciano le pressioni sul cambio, risanare e riformare il sistema economico resta una sfida.
La riforma della giustizia è legge dello stato, ma non è ancora in vigore. Governo e opposizione si apprestano infatti a chiedere un referendum costituzionale. L’esito dipenderà anche dalla formulazione […]
Negli Stati Uniti sarà la Corte suprema a decidere se i dazi imposti da Trump violano principi costituzionali. Nella Wto, l’ostacolo ai ricorsi è nel funzionamento delle procedure per la risoluzione delle controversie, messo in stallo proprio dagli Usa.
Le risorse per la sanità pubblica sono aumentate negli ultimi anni. Continua però a mancare un progetto complessivo per il rilancio del Ssn. Non fa eccezione il disegno di legge di bilancio per il 2026, che si articola in molti interventi frammentati.
La nuova tassazione dei dividendi distribuiti dalle società prevista dal disegno di legge di bilancio 2026 produrrà un gettito di circa un miliardo. Romperà però un meccanismo che si era dimostrato equilibrato, penalizzando anche chi più investe.
Con un’Europa titubante, un’America nel migliore dei casi assente e una Cina assertiva, è difficile aspettarsi risultati storici dalla Cop30 che si apre a fine mese in Brasile. Molte discussioni ruoteranno probabilmente proprio attorno al ruolo di Pechino.
La legge di bilancio prevede una compartecipazione a favore dello stato del gettito dell’imposta di soggiorno. Così parte degli introiti raccolti tassando a livello locale i turisti servirà a coprire fondi nazionali per l’assistenza a disabili e minori.
Dopo la bocciatura della Corte dei conti, bisogna che ci sia ancora più chiarezza sui costi di costruzione, ma anche su quelli di gestione del ponte sullo Stretto. Il punto critico sono le stime di traffico: quelle fin qui indicate appaiono molto discutibili.
La quota di ricchezza detenuta dall’1 per cento più ricco della popolazione è salita costantemente negli Usa e in Europa. Si affacciano così proposte di tasse patrimoniali. Ma conviene prima analizzare gli effetti che potrebbero avere su Pil e crescita.
Il costo emotivo delle sorprese in politica può essere misurato. Un esperimento italiano sulla percezione di felicità di chi si aspettava la vittoria di Harris e si ritrova a fare i conti con l’elezione di Trump offre spunti di riflessione interessanti.
La risalita dell’inflazione ha riaperto la questione del fiscal drag, che agisce anche sugli aumenti di salario dei rinnovi contrattuali. Pur mosse da altri obiettivi, le riforme fiscali hanno aiutato i redditi più bassi. Ma serve una misura permanente.
Nel 2024 in Italia il numero di lavoratori con più di un lavoro è sceso per la prima volta sotto l’1 per cento. Tra le grandi economie è il valore più basso. L’identikit di chi ha più probabilità di svolgere lavori multipli riserva qualche sorpresa.
Poco meno di un terzo degli italiani ha sottoscritto una assicurazione sanitaria privata. Sono i più ricchi, i più istruiti, in genere vivono al Nord e hanno meno di 70 anni. È un segnale preoccupante per il futuro del sistema sanitario universalistico.
Il governo ha varato una complessa manovra che nel 2026 costerà alle banche svariati miliardi tra nuove tasse e anticipi di liquidità. Ma a preoccupare sono le distorsioni che così si producono tra minori accantonamenti e maggiori costi della raccolta.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: i titoli di stato italiani sono davvero diventati più sicuri dei titoli di stato tedeschi?
Per spiegare i vantaggi dell’autonomia differenziata sulla sanità, il presidente di Regione Lombardia cade sull’esempio sbagliato: una vaccinazione per neonati che le regioni non potrebbero somministrare perché non inserita nei Lea. In realtà già la fanno.