Lavoce in mezz’ora è il nuovo format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora di chiacchierata, discutiamo di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico con esperti del settore. Con Donato Masciandaro parliamo del legame tra le monete digitali e la criminalità.
La vicenda UniCredit-Banco Bpm mette in evidenza un pericoloso intreccio di competenze. Solo attraverso semplificazione delle regole interne e convergenza con quelle europee, il sistema potrà conservare la stabilità finanziaria senza rinunciare al mercato.
La Commissione europea si appresta a rivedere le linee guida sulle concentrazioni, con l’obiettivo di aumentare la competitività delle sue industrie. Nel farlo dovrebbe concentrarsi su tre concetti chiave: produttività, innovazione e resilienza.
La riforma del bonus cultura riapre il tema di quali destinatari si vogliono raggiungere. Una misura precedente ha beneficiato soprattutto chi ha un background socio-economico meno favorevole. Proprio coloro che ora rischiano di rimanere esclusi.
Misurare l’effetto dell’aggiustamento previsto dalla manovra di bilancio sull’imposta effettiva dei diversi contribuenti è complesso, per la somma degli interventi degli ultimi anni. Il calcolo per un lavoratore dipendente, un pensionato e un autonomo.
L’Irpef ha una struttura frammentaria, che si accentua con le “soglie” previste dalle addizionali comunali e regionali. Non solo si creano situazioni paradossali, il contribuente è anche spinto a mantenere il reddito al di sotto di quel limite.
Sulle offerte pubbliche di acquisto o di scambio all’interno del sistema bancario si crea un intreccio di competenze tra vigilanza prudenziale della Bce, rispetto della trasparenza informativa affidato alla Consob […]
Da qui al 2050 crescerà di molto il numero dei pannelli fotovoltaici giunti a fine vita. Ed è probabile che i contributi accantonati col sistema attuale non siano sufficienti a ripagare i costi di smaltimento. Serve un nuovo modello di finanziamento.
Bruxelles definisce il quadro regolatorio più avanzato al mondo per l’IA, ma le industrie dell’Unione rischiano di rimanere indietro. Alla competitività servono investimenti in capitale umano, reti digitali, apertura ai mercati e condivisione dei dati.
L’aumento dei fondi nazionali per le politiche sociali ha portato in alcune aree alla riduzione del contributo dei comuni. Mancano incentivi al co-finanziamento, anche per un sistema di calcolo dei fabbisogni basato solo su spesa e numero di utenti.
Attivismo dei governi, regolamentazione rigida, tasse di impronta populista, le banche europee, soprattutto quelle italiane, potrebbero avere la tentazione di spostare altrove le attività. Anche perché Usa e Regno Unito vanno verso la deregolamentazione.
Un buon utilizzo dell’IA a scuola non può prescindere dalla formazione degli insegnanti. Per ora i dati ci dicono che le giuste competenze le hanno in pochi, così come pochi la utilizzano e ancora meno la considerano effettivamente utile.
L’Europa vive oggi in un’economia di guerra? Potrà dotarsi di un efficace sistema di difesa senza rinunciare al suo modello di sviluppo economico e sociale? Sono alcune delle domande affrontate in un libro di Balduzzi e Bignami. Ne pubblichiamo un estratto.
Le conseguenze economiche del cambiamento climatico sono molto diverse da paese a paese. I più vulnerabili sono di gran lunga quelli in via di sviluppo. Ma anche per gli stati ricchi ci sono rischi. Il rating climatico può aiutarci a capire quali sono.
Secondo Istat, nel 2023 la percentuale di occupati irregolari ha ripreso a salire. Eppure tra gli obiettivi del Pnrr concordati con la Commissione europea c’è proprio la riduzione del lavoro nero. Il problema sembra interessare poco agli italiani.
Per permettere agli investitori di ottenere le detrazioni fiscali previste, le startup e le Pmi innovative devono descrivere nell’iniziale business-plan le exit strategy e le prevedibili successive necessità di capitali di rischio. È una norma paradossale
L’astensione continua a crescere in Italia. La questione si può risolvere imponendo l’obbligo di voto? L’esperienza degli stati che lo prevedono suggerisce che non è la strada da seguire. Meglio pensare a favorire chi vorrebbe votare e non riesce a farlo.
L’approvazione del Piano tedesco crea un precedente che rende difficile mantenere le regole europee così come sono oggi. Può aprire la strada a revisioni che consentirebbero di potenziare il coordinamento delle politiche fiscali nazionali.
Il nuovo impianto di bilancio europeo sposta il baricentro verso difesa e sicurezza energetica. A farne le spese sono politiche regionali e agricoltura. Con il rischio di indebolire il progetto comunitario e alimentare l’euroscetticismo dei territori.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: i titoli di stato italiani sono davvero diventati più sicuri dei titoli di stato tedeschi?
Per spiegare i vantaggi dell’autonomia differenziata sulla sanità, il presidente di Regione Lombardia cade sull’esempio sbagliato: una vaccinazione per neonati che le regioni non potrebbero somministrare perché non inserita nei Lea. In realtà già la fanno.